Vivara, accolto il ricorso: i proprietari diventano 15

Il tribunale riconosce la titolarità di altri eredi

Vivara, accolto il ricorso: i proprietari diventano 15
di Domenico Ambrosino
Mercoledì 28 Dicembre 2022, 08:44 - Ultimo agg. 29 Dicembre, 09:35
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Vivara non trova pace. Chiuso e quindi non fruibile l'isolotto, attaccato a Procida da un ponticello dal 1956, è al centro di una complicata vertenza giudiziaria. Una recente sentenza del Tribunale di Napoli, accogliendo un ricorso presentato da 13 eredi dei fratelli Antonio e Francesca Diana che erano stati riconosciuti, nel 2019, dalla Cassazione legittimi proprietari in seguito a un lungo e complicato contenzioso con la Fondazione Albano Francescano, ha portato a 15 il numero dei titolari della proprietà dell'isolotto. Il che rende ancora più complicato il futuro di Vivara che per le sue peculiarità naturalistiche è diventata, nel 2002, riserva naturale statale. Attualmente è gestita da un comitato costituito da un rappresentante della Regione, due designati dal Comune di Procida, uno in rappresentanza delle associazioni ambientalistiche, uno in rappresentanza dei due fratelli Diana: ora che la proprietà è stata estesa ai discendenti è probabile che l'assetto sarà modificato.

Antonio Carannante, assessore comunale isolano, da anni si batte per la riapertura e la valorizzazione dell'isolotto. Spiega: «Nelle prossime settimane, insieme alla Regione e all'Avvocatura, valuteremo la questione per confrontarci anche con il nuovo ministro. Una cosa è certa, c'è in noi la voglia forte e sincera di riaprire alla pubblica fruizione Vivara. Nella nostra esperienza amministrativa abbiamo avuto la conferma che troppo spesso il governo centrale è lontano dai territori, e la Riserva di Vivara ne è un esempio. Ma noi non molliamo. Continueremo a far presente problematiche e soluzioni, fino a quando non arriveremo a una normalità».

Rino Scotto di Gregorio, ambientalista isolano che negli anni Settanta con il professor Giorgio Punzo fondò l'associazione Trifoglio che assicurò, per anni, la guardiania volontaria di Vivara, non abbandona il suo sogno. «Vivara dice deve ritornare nella naturale disponibilità dei procidani e dei turisti, anche se opportunamente organizzata.

I modi per arrivarci ci sono. La promozione di un azionariato popolare per l'acquisto o, in estrema ratio, un esproprio. Il Comune si faccia promotore di un'azione in tal senso. Un turismo culturale intelligente non può fare a meno di Vivara».

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